
E’ il posto più instagrammato di Londra. Tempio indiscusso di fashionista e influencer. Posto imperdibile per le selfie-addicted e per gli amanti del pink. Muri ricoperti di petali di rosa, atmosfera zuccherosa, vibe paradisiaco e tanti dolci buonissimi. Quest’ultimo è il vero motivo per cui frequento ELAN CAFE’.
Una premessa: la prima volta che ci sono capitata, un paio di anni fa, Elàn era un piccolo, delizioso caffè su Brompton Road. Per chi, come me, è leggermente goloso e registra punte di ghiottoneria che superano le 10.000 Kal al giorno, lo sport preferito è entrare in qualsiasi pasticceria che esponga prodotti zuccherosi in vetrina e provarli. E così un giorno, ispirata da un dolce con vaghe sembianze di tiramisù, sono entrata e ho scoperto una delle cose più deliziose mai mangiate in vita mia: il Saffron Dulce de Leche, un soffice pan di Spagna allo zafferano ricoperto di panna montata spolverata di pistilli di oro rosso. Perché i nostri chef lo zafferano lo tengono in cassaforte, mentre nelle pasticcerie di Knightsbridge lo mettono a sfregio sui dolci!!!
Oggi ELAN CAFE’ è un’altra cosa. Si dice sia stato tutto studiato a tavolino. Nato e progettato con l’intento di essere fotografato per poi avere una lunga vita virale sui social network. Se questo era lo scopo, è perfettamente riuscito. Oggi ci sono parecchi ELAN sparsi per Londra, tutti esteticamente impeccabili e tutti super affollati. La coda per riuscire a sedersi nel corner più carino e farsi lo scatto è inevitabile. Gli aneddoti si sprecano e, ahimè, pure le scene pietose. L’altro giorno mentre ero al nuovo Elan di Knightsbridge è arrivata una influencer con un paparazzo al seguito e una valigia da 50 kg. Di quelle valigie che l’hostess della British non ti farebbe passare il check-in neanche con una preghiera in indo-cinese. Quello che è uscito da quella valigia voi non potete nemmeno immaginarlo. Il tempo di un caffè con una collega e questa tizia ha fatto almeno dieci cambi d’abito con piume di struzzo, giacche in paillettes, pellicciotti rosa pelosi e oggetti che andavano dalle pistole giocattolo a vari animali di peluche. Ad un certo punto si è pure infilata un paio di pattini a rotelle e ha iniziato a viaggiare come una mina impazzita mentre il suo assistente le faceva il video e le povere cameriere con i vassoi di latte bollente tentavano di schivarla. La folla era in estasi e i pochi sani di mente erano inevitabilmente imbarazzati.
Nonostante tutto vi dico perché mi piace questo posto: alcuni dolci sono veramente buoni, ma soprattutto, quando ci vado con le amiche, queste sono talmente concentrate a guardarsi intorno e fotografare le pareti che io mi posso serenamente trangugiare a loro insaputa una tonnellata del divino dolce allo zafferano.