
Qualche mese fa ho preso per la prima volta il treno veloce Londra – Parigi per passare un weekend con un’amica che vive in Francia. Ho sempre utilizzato l’aereo per andare a Parigi perché in fondo in fondo, anche se non me lo sono mai detto ad alta voce, l’idea di trascorrere almeno 30 minuti dentro un treno che sta dentro un tunnel che sta dentro il mare non mi faceva proprio esultare di felicità. Infatti, nei giorni precedenti alla partenza quel malessere latente che stava lì seduto nel retro dei pensieri si è fatto man mano più intenso fino a diventare vero e proprio panico il giorno che ho raggiunto la stazione di St-Pancras.
Sono arrivata al binario che avevo già il telefonino in mano pronta per chiamare Elisabetta e dirle che no, che rischiare di morire nell’Eurotunnel per andarmi a bere un bicchiere di champagne sotto la Tour Eiffel non mi sembrava onesto nei confronti di mia figlia e che ci saremmo potute vedere altrove, che ne so a Roma, alla prima occasione utile.
Mentre stavo tornando indietro però mi è venuto in mente che Gianluca e Viola si erano organizzati per andare a Legoland quel weekend e pur di non finire in quel parco giochi ho preferito prendermi il rischio di rimanere sepolta per sempre nel Canale della Manica.
Di questo viaggio, possibile grazie al capolavoro ingegneristico e tecnologico di due Stati che hanno impiegato 7 anni per costruirlo, a me rimarrà in mente una ed un’unica cosa: i sedili del treno hanno gli schienali con lo specchio! Mica stiamo parlando del Wi-Fi o della presa per ricaricare il cellulare, servizi che ormai si trovano pure sulle carrozze delle Trenord! Stiamo parlando dello specchio, un servizio top che nemmeno i sedili della Emirates hanno. Se ti vuoi specchiare durante un volo devi alzarti, andare alla toilette e fare come minimo la coda.
Per una come me che se non c’è uno specchio ha un’autonomia di circa 35 secondi prima di correre impazzita a cercarne uno, questo servizio ha rappresentato il lusso più estremo. Ero commossa e ovviamente ho passato il tempo a mettere e togliere il rossetto.
Nonostante non abbia viaggiato in prima classe (credo fosse un biglietto Supreme ovvero una cosa che sta nel mezzo tra la prima e la seconda classe) mi è stato servito un pranzetto che i voli British Airways in Business se lo sognano (c’era persino un delizioso dolcetto al cioccolato e lamponi). Pagnotte e burro a volontà, tè o caffè con biscottino e personale gentilissimo.
Sarà stato lo specchio, ma il tempo è passato in un baleno e del transito sott’acqua nemmeno me ne sono accorta.
Il treno Londra-Parigi è la cosa più bella che c’è e ancora mi chiedo per quale strana ragione non l’ho preso molto tempo prima.