Food nostalgic

Quando vivi all’estero e ritorni nel tuo Paese la prima cosa che provi è quella sensazione di sollievo che solo la tua terra di origine può darti. E’ proprio come tornare a casa e trovare l’abbraccio di una mamma che nel frattempo è rimasta li ad aspettarti.

Io faccio avanti e indietro pressoché costantemente con Milano eppure ci sono delle volte che prendo l’aereo e non appena le ruote del carrello strisciano sull’asfalto avverto proprio quella emozione lì.

L’altro giorno sono atterrata a Bologna. Scendo dall’aereo e, dopo il passaggio passaporti, transito agli arrivi. Un bambino cicciottello (o diversamente magro, a me piace di più chiamarlo cicciottello, detto con stima), sugli 11 anni, sbarcato da una vacanza studio in Inghilterra con la sua mamma, cammina felice dicendole che Londra gli è piaciuta perché è propria una figata di città.

Ad un certo punto però vede la Gastronomia Vecchia Malga, un posto magico, posizionato nel mezzo degli arrivi di Bologna, che vende salumi, tortellini fatti a mano e altre prelibatezze emiliane. Il profumo che emana questo posto è a dir poco afrodisiaco. Senza neanche pensarci, il bimbetto si allontana dalla madre, si fionda davanti al banco e ordina un panino alla mortadella. Paga con il suo portamonete, ringrazia il commesso e con il cartoccio in mano e con il sorriso più soddisfatto del mondo torna verso di lei e le dice: ‘Mà, scusami, avevo voglia di sentirmi a casa ancora prima di mettere il piede sotto le due Torri. Mi sei mancata, mortadella!’

Ecco, secondo me il bambino che ha avuto nostalgia della mortadella descrive perfettamente come ci sentiamo noi Expat quando rimettiamo piede a casa nostra.

 

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